La prestigiosa Maserati A6 del 1947 del Museo Nicolis protagonista alla Mostra “L’auto, la forma e i riflessi”.
“Il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino (MAUTO) in collaborazione con la Galleria d’Arte Contini di Venezia e Cortina d’Ampezzo, inaugura ufficialmente lo spazio dedicato alle esposizioni temporanee con la mostra delle opere di Enrico Ghinato. La mostra intitolata “L’auto, la forma e i riflessi” sarà inaugurata il 16 novembre 2012 alle ore 18.30 e sarà visitabile fino al 20 gennaio 2013.
Dopo quattro anni di chiusura per ristrutturazione, il Mauto ha riaperto al pubblico a marzo 2011 ed ha superato le 350.000 presenze. Molti i visitatori provenienti da tutta Italia e gli stranieri, a conferma del fatto che il Museo è un’eccellenza del territorio. Proprio per avvalorare il suo carattere di unicità, si è deciso di ospitare la mostra dell’artista veneto Enrico Ghinato, tra i massimi esponenti dell’iperrealismo applicato al settore automobilistico. Le automobili esposte, circa una diecina, provenienti da collezionisti privati, dal Museo Nicolis di Villafranca di Verona (Maserati A6 1500 del 1947) e dal Mauto, sono state immortalate nella loro bellezza senza tempo. Le opere in esposizione saranno una trentina e ritraggono vetture di marchi italiani, a sottolineare l’importanza del valore del car design made in Italy.
“Sono lieto di inaugurare l’area delle mostre temporanee del Museo Nazionale dell’Automobile – afferma il Presidente Benedetto Camerana – con l’esposizione di uno dei più affermati artisti contemporanei italiani. Con Ghinato partiamo già dall’alto, ben sapendo che non sarà facile rimanere sugli stessi livelli di eccellenza.”
“Grazie alla sua pittura iperrealista – spiega il Direttore del Mauto Rodolfo Gaffino Rossi – Enrico Ghinato sa esaltare anche i minimi dettagli di un’auto, riuscendo a trasmettere l’eleganza e il design di un fanale o di un parafango. Per questo lo considero il Leonardo da Vinci dell’automobile.”
“L’iperrealismo è linguaggio pittorico molto diffuso negli Stati Uniti a partire dagli anni ’70, mentre in Italia si è limitato a poche straordinarie eccellenze come quella di Enrico Ghinato. – scrive il critico Luca Beatrice – Ghinato, però, non guarda né alla classicità né alla storia dell’arte, ma prende spunto dal mondo metropolitano, perfettamente sintetizzato dal motore e dall’automobile. Nella sua pittura brillano superfici verniciate che esaltano il design dell’auto italiana: ne astrae quei particolari in grado di rappresentare la parte per il tutto, evocando il sogno di un’età dell’oro che, a partire dagli anni ’60, ha profondamente cambiato il Paese”.