VI Premio Museo Nicolis, Giuseppe Manni

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VI Premio Museo Nicolis, Giuseppe Manni

Premio Museo Nicolis:  Giuseppe Manni – Presidente Gruppo Manni

Il Premio è stato assegnato a Giuseppe Manni, Presidente del Gruppo Manni, ai vertici nel settore dei prelavorati di acciaio, componenti e sistemi per costruzioni e impianti, pannelli solari, impianti fotovoltaici eolici e biogas. Internazionalizzazione, innovazione, nuovi servizi e nicchie di qualità sono le ricette che questi imprenditori, presenti nel Gruppo con diverse generazioni, hanno messo a punto per guardare agli anni a venire e confermare i risultati raggiunti puntando, sulla centralità del cliente e delle risorse umane.
Eppure, come lo stesso Giuseppe Manni ha commentato, questo riconoscimento rappresenta una sorta di “Premio alla Resistenza”, al periodo negativo più lungo in un settore particolarmente critico e complesso continuando, nonostante tutto, a sviluppare innovazione, a potenziare l’organizzazione, ad ampliare la presenza nei mercati esteri, contando su una straordinaria capacità di “fare squadra” che coinvolge tutti e che consente a questa famiglia di imprenditori di presentare numeri formidabili: fatturato aggregato di circa 500 milioni di euro, 900 dipendenti, 20 centri di produzione, servizi e distribuzione in Italia e all’estero, 400.000 tonnellate anno di acciaio; 12 milioni all’anno di mq di pannelli metallici isolanti.

Premio Sfide d’Impresa:  Riccardo Donadon – Fondatore e AD H-Farm

Il Premio è stato assegnato a Riccardo Donadon, fondatore e AD H-Farm Ventures, che ha puntato su idee, talenti e innovazione tecnologica per creare una piattaforma finalizzata a sostenere il lancio di piccole imprese innovative nel settore digitale. I risultati sono dalla sua: in 10 anni di attività, RICCARDO DONANON e la sua H-FARM hanno investito ben 19,6 milioni di Euro in 80 start-up, creando oltre 400 nuovi posti di lavoro.
Una sfida a tutto campo nell’universo di Internet che punta soprattutto sui giovani imprenditori e che presenta, in ugual misura, grandi opportunità e conseguenti rischi d’impresa. Secondo il modello messo a punto da H-FARM, che ha sedi nella tenuta agricola di Ca’ Tron (Venezia), Seattle (USA), Mumbai (India) e Londra (UK), il processo di accelerazione delle imprese dura in media 36 mesi, durante i quali H-FARM investe e supporta costantemente il percorso di crescita delle nuove realtà. Visione e flessibilità sono prerequisiti per i nuovi imprenditori digitali, ma il consenso espresso dal mercato e i numeri che Donadon ha raggiunto in pochi anni confermano che la “voglia di impresa” è il vero motore per il rilancio del territorio e dell’economia.

COMUNICATO STAMPA

Villafranca, 26 novembre 2014 – Ci sono ancora, nel Veneto, quelle spinte imprenditoriali, quella voglia di intraprendere che aveva individuato nel Nord Est un vero e proprio motore propulsivo capace di trainare l’intero Paese? La risposta è “CERTAMENTE SI”, perché il futuro non si può aspettare e le opportunità vanno colte rapidamente, a condizione che politiche poco lungimiranti e lungaggini burocratiche non rappresentino un ostacolo permanente alla “voglia di fare”.

Ne hanno parlato ieri, presso il Museo Nicolis di Villafranca, Imprenditori, Istituzioni, giornalisti, in occasione della sesta edizione del Premio Museo Nicolis che anche quest’anno ha premiato l’eccellenza di due imprenditori veneti: Giuseppe Manni del Gruppo Manni HP e Riccardo Donadon di H-Farm. Come sempre, il conferimento dei Premi (due sculture dell’artista veronese Cesare Soprana) ha offerto una occasione di confronto su un tema attuale e  provocatorio:“IL FUTURO E’ ADESSO: LASCIATECI FARE. Il motore del nuovo sistema imprenditoriale italiano”. Come a dire: “noi siamo qui, e siamo pronti a contribuire al rilancio del Paese, ma il Paese ci deve dare fiducia e lasciarci fare………”

Hanno partecipato al dibattito, coordinato da Nicoletta Picchio, giornalista de Il Sole 24 Ore, Giulio Pedrollo, Presidente di Confindustria Verona, i due premiati Giuseppe Manni, Presidente del Gruppo Manni HP e Riccardo Donadon, fondatore e Amministratore Delegato di H-FARM, e Antonio Ghini, direttore dei Musei Ferrari di Maranello e Modena.

Al benvenuto  di Silvia Nicolis, presidente del Museo, che ha ricordato come il Premio sia stato ideato dal padre Luciano, imprenditore veronese fortemente rappresentativo della “voglia di fare” che ha alimentato il successo di tante Aziende, è seguito l’intervento di Giulio Pedrollo, Presidente di Confindustria Verona. Una ampia panoramica del tessuto socioeconomico locale ha evidenziato non solo il numero rilevante di imprese di successo che hanno portato l’eccellenza delle aziende italiane negli angoli più remoti del pianeta, ma anche la straordinaria potenzialità del territorio che ha generato e continua a creare nuove Imprese a forte contenuto di innovazione e, soprattutto, animate da giovani ricchi di talento e di idee.

I numeri sono emblematici: Confindustria Verona conta 1600 aziende associate per un totale di 62.000 addetti ed è la 6^ associazione di Confindustria per numero di associati.

Il territorio mostra grande vitalità e questo ha consentito al Presidente Pedrollo di sviluppare con fiducia e ottimismo il suo intervento:  “Le nostre imprese sanno cogliere le sfide. Prova ne sia che Verona è la 10^ città in Italia e la prima in Veneto per aziende che fanno parte di reti d’impresa, la  prima provincia in Veneto per invenzioni industriali scelte che si riflettono sui dati congiunturali. La produzione manifatturiera delle nostre imprese associate continua a crescere da 5 trimestri consecutivi! In controtendenza con il dato nazionale.
Questa sera abbiamo assistito alla testimonianza importante di Giuseppe Manni; potrei fare molti altri esempi di aziende che non solo continuano a crescere ma che stanno facendo investimenti significativi sul nostro territorio a conferma del fatto che, per citare il titolo, il futuro è adesso e gli imprenditori ci credono”

Ugualmente emblematiche le testimonianze degli imprenditori Giuseppe Manni e Riccardo Donadon che hanno ricevuto, rispettivamente, il “Premio Museo Nicolis” e il Premio “Sfide d’Impresa” e che nei fatti, attraverso l’attività e lo sviluppo delle proprie aziende,  hanno testimoniato la volontà degli imprenditori veneti, in vari settori, a porsi come “motore propulsivo” del nuovo Sistema imprenditoriale italiano.

Giuseppe Manni, alla guida di un prestigioso Gruppo industriale in campo siderurgico (www.gruppomanni.com), realizza prelavorati di acciaio, componenti e sistemi per costruzioni e impianti, pannelli isolanti coibentati, impianti fotovoltaici, eolici e biogas; ha sviluppato 20 centri di produzione, servizi e distribuzione in Italia e all’estero, lavora e distribuisce oltre 400.000 tonnellate/anno di acciaio, produce e commercializza in italia e all’estero più di 12 milioni di metri quadrati/anno di pannelli metallici isolanti e dà occupazione a più di 900 dipendenti. Una sfida quotidiana che vede impegnate nel Gruppo diverse generazioni della medesima famiglia di imprenditori, che continuano a investire nel territorio ma che hanno sfidato con coraggio e visione i mercati globalizzati e la competizione internazionale. “Sono  grato  di questo Premio“ ha affermato Manni “che definirei “Premio alla resistenza”, al periodo negativo più lungo nel settore più critico, sviluppando nel contempo innovazione, organizzazione e mercati esteri, con il contributo fondamentale dei miei collaboratori, ai quali va il maggior merito di questo riconoscimento”.

Ugualmente determinato a “fare la sua parte” per ridare energia all’economia del Paese, Riccardo Donadon – Fondatore e AD H-FARM Ventures (www.h-farmventures.com) che ha puntato su idee, talenti e innovazione tecnologica per creare una piattaforma finalizzata a sostenere il lancio di piccole imprese innovative nel settore digitale e che nei primi 10 anni di attività ha investito ben € 19.6 milioni in 80 start-up, creando oltre 400 nuovi posti di lavoro. Una sfida a tutto campo nell’universo di Internet che punta soprattutto sui giovani imprenditori e che presenta, in ugual misura, grandi opportunità e conseguenti rischi d’impresa. Secondo il modello messo a punto da H-FARM, che ha sedi nella tenuta agricola di Ca’ Tron (Venezia), Seattle (USA), Mumbai (India) e Londra (UK), il processo di accelerazione delle imprese dura in media 36 mesi, durante i quali H-FARM investe e supporta costantemente il percorso di crescita delle nuove realtà. Visione e flessibilità sono prerequisiti per i nuovi imprenditori digitali, ma il consenso espresso dal mercato e i numeri che Donadon ha raggiunto in pochi anni confermano che la “voglia di impresa” è il vero motore per il rilancio del territorio e dell’economia. Lo ha sottolineato lo stesso Donadon ricevendo il premio “Sfide d’Impresa” destinato in particolare alle start-up: “È importante per noi riuscire a contribuire sempre più attivamente ad aiutare i giovani a far partire le loro imprese; loro sono i protagonisti indiscussi di questo cambiamento, sono il futuro, la nuova generazione di imprenditori che porterà nuovo valore alle imprese del nostro Paese.”

Ha sempre puntato sulla valorizzazione e la forza del brand Antonio Ghini, manager che ha operato ai massimi livelli nelle principali aziende automobilistiche italiane e internazionali, che più di altri conosce le dinamiche e la complessità del mercato automobilistico e che ha puntato sul valore e la forza del brand come una delle insostituibili leve per il successo. L’automobile è una delle indiscusse protagoniste della società contemporanea e ha offerto spazi e mercati a marchi e società automobilistiche in tutto il mondo. Oggi, attraverso i Musei Ferrari di Maranello e di Modena, Antonio Ghini promuove cultura d’impresa e Made in Italy attraverso il brand più forte al mondo, presente dovunque e che riunisce in sé tutti i valori della eccellenza imprenditoriale italiana. Nella sua testimonianza, Antonio Ghini ha ricordato “come oggi stiamo assistendo ad una sconfitta del marketing tradizionale che si è rincorso, e continua a rincorrersi, seguendo gli stessi schemi, modelli e risultati, col risultato di togliere originalità e diversità ai brand. Enzo Ferrari nel 1947 ha intuito ciò che si deve fare oggi: essere diversi. Costruendo così un’immagine ed un’identità al proprio marchio che lo renda riconoscibile e, come tale, capace di parlare ai potenziali acquirenti attraverso valori che si possano aggiungere alle qualità intrinseche del prodotto o del servizio proposto”. 

Imprenditori veneti “pronti a fare la propria parte” quindi, e a riproporsi come motore per rilancio del Paese. Dall’incontro al Museo Nicolis di Villafranca – concluso con una sorprendente performance artistica di Serafino Rudari – il messaggio è emerso forte e positivo e l’auspicio di tutti è quello di ridare rapidamente slancio alla macchina-Paese, affidandone la ripresa a un motore potente, affidabile, rombante…….