Convegni Storia Carrozzeria Italiana

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20 Ottobre 2006









Villa D'Este - Lago di Cernobbio Mercoledì 25 ottobre ore 20.00 Sinergia didattica tra il Museo Nicolis & Convegni di Storia della Carrozzeria Italiana patrocinati dall'Associazione Archivistica e di Studio Ital.A. Il Museo Nicolis di Villafranca di Verona, forte di un'ampia esperienza di comunicazione didattica fatta nella propria sede istituzionale, ha accettato di collaborare alle iniziative di un gruppo di cultori della Storia dell'Automobile, partecipando con una propria vettura ( che sarà  esposta a scopo didattico ) a una delle Conversazioni di Storia della Carrozzeria Italiana che fanno parte di un primo ciclo costituiti da nove moduli coordinati. La sesta sessione, che si terrà  alle ore 20:00 di Mercoledì 25 Ottobre nella Sala Regina di Villa d'Este a Cernobbio, ha come relatore Lorenzo Ramaciotti, direttore generale Pininfarina Studi e Ricerche nel periodo 1988-2005, e avrà per tema: L'avvento della «Linea Italiana» negli Anni Quaranta-Cinquanta La «scuola» PininFarina. La vettura scelta per rappresentare con una presenza concreta i caratteri dello stile Pinin Farina del periodo (in quegli anni il logotipo coincideva con il nome del fondatore ed era ancora formato da due parole distinte) è una Ferrari 250 GT coupè progettata dal designer Francesco Salomone il cui prototipo fu approntato nel Maggio 1958, verniciato nello stesso grigio chiaro metallizzato dell'essemplare esposto. Il modello è il risultato di una ricerca voluta da Enzo Ferrari (e iniziata con la serie «250 GT Boano») per giungere alla definizione di una vettura di serie, unificata nel disegno e nelle finizioni, sottratta cioè all'individualismo dei clienti e dei carrozzieri minori. Ne furono prodot-ti 353 esemplari, un numero molto elevato per quel periodo, considerato che la clientela po-teva disporre in alternativa di un cabriolet di disegno coordinato. Quello esposto è un esemplare divenuto relativamente raro, giacchè l'aspetto non corsaiolo della vettura ha indotto alcuni sconsiderati a distruggere le carrozzerie autentiche di questo tipo per sostituirle con imitazioni di versioni sportive. Un osservatore sensibile non può non cogliere la straordinaria sobrietà di forme tanto ben modellate da non richiedere alcun profilo ornamentale. Se l'intera produzione mondiale si è snellita e si è resa più libera dall'ornamentazione trompe l'oeil, ciò si deve all'influenza del gusto italiano di quel periodo. Un gusto di cui la Carrozzeria Pininfarina è stata sempre ante-signana. Per informazioni sulle modalità  di accesso al Convegno: Elena Pontiggia “ Villa d'Este “ tel. 031 348701