Enrico Andreoli

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Il Museo dell Uomo dei Sogni. Nella terra scaligera ottant anni orsono nascesti in una frazion dove gli abitanti eran rispettosi e nascosti lì lo sguardo iniziasti a sgranare e la mano era pargoletta seguisti i tuoi cari ben presto in quel di Pizzoletta L amato Francesco con il carretto sovente seguitavi di pedalar, declinando, verso la civita dei Gonzaga mai ti stancavi a sudar e a portar alla magione il pane quotidiano da un cantier all altro imperterrito davi un mano Il vetusto camioncino di repente cambio la tua vita sofferente e sanguinante lo curavi e lo riparavi con una devozione inaudita nei fienili e stalle neglette rottami il popolo sol vedeva ma il tuo cuor un sogno scorgeva e dolcemente sorrideva Cominciasti a guardare e immaginare quattro ruote fantastiche da riportar in vita per compier traiettorie artistiche per una vita cercavi ovunque i fanali ed i pistoni adorati e loro ti attendevano ansiosi con i loro animi metallici cosi a te grati Ansaldo, Delahaye, Bianchi, Ferrari, Alfa, Lancia e Maserati partendo dai piu umili pezzi ai motori dei piu alti casati soffristi immensamente per il rapimento della amata Astura unica ed impareggiabile la recuperasti e la riportasti nella tua tenera calura Della tua cara Fraschini Isotta eri sempre il Tristano per lei decidesti di non rimanere mai sul divano ma non disdegnasti neanche la primordia Pia dell inventor tuo conterraneo da cui prendesti il via Condivider tutto questo volevi con ogni parte di te stesso cravatta allentata e tiracche a veder con chiunque parlavi spesso inaugurasti nel nuovo millennio il tuo Tempio, il Museo inimitabile tutti con il tuo Bene di commiato vedevano che eri amabile Eloquiavi con gli umani, ma l occhio era per le auto affettuose esse ti ricambiavan commosse e a loro volta con occhiate generose magnanimo, schietto, saggio e dimesso in ogni istante eri insegnavi che bisogna fare di piu in silenzio, oggi piu di ieri Il fiuto della scoperta senza eguali avevi e i tuoi tartufi pregiati con semplice bonta esponevi un lascito immenso a Renate, Elena, Thomas, Silvia a tutti i cari lasci eri un amico, un maestro, un PAPA, con un insegnamento enorme te ne esci Noi di tutto questo siamo i custodi per il futuro amavi rammentare una frase di eterna e titanica modestia da cristallizzare come dicevi, ci consoliamo perche le spine portan le rose, il faticoso lavoro che tu hai dorificato Uomo dei Sogni, delle automobili hai la corona di alloro. Dedicata a Luciano Nicolis