Motociclismo al Nicolis: Alla Guida di una Premier del 1913

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Motociclismo al Nicolis: Alla Guida di una Premier del 1913

DA www.motociclismo.it
Una moto da 500 cc e soli 3,5 CV? Oggi diremmo che c’è qualcosa di rotto mentre nel 1913 non era una cosa assurda e lo dimostra questa Premier 3.5 HP Competition della collezione del museo Nicolis a Villafranca di Verona che abbiamo potuto guidare per qualche chilometro.

L’AZIENDA
Questa moto è nata in un’azienda inglese che si chiamava Hillman, Herbert & Cooper ed aveva lo stabilimento a Coventry. Si fece notare nel 1885 per la produzione di una bicicletta con particolare sistema di leve denominata Kangoroo (anche questa esposta al Museo Nicolis). Nel 1891 la Società venne trasformata in Premier Cycle Company Limited e divenne la più grande fabbrica di biciclette del mondo. Nel 1908 all’ Esposizione di Londra presso il Crystal Palace compare la prima motocicletta PREMIER, con motore “White & Poppe” di 427 cc. Dal 1909 al 1914 una piccola squadra corse Premier è sempre presente nella classifica, inglese pur senza ottenere alcun successo. Nel 1921 la Casa viene assorbita dalla Singer. Le Premier continuano però ad essere costruite in Cecoslovacchia fino al 1933.

L’ANEDDOTO
Questo esemplare che abbiamo potuto provare e che è esposto al Museo Nicolis viene acquistato il 21 maggio 1913 da Adolfo Petracchi per l’insistente figlio Torquato, alla cifra di 1.180 lire. Le raccomandazioni a non correre sono inutili; Torquato non resiste alla tentazione di raggiungere i 40 km orari e così, arrivato in città superando i limiti consentiti, finisce in Pretura. Il 13 ottobre dello stesso anno, l’incorreggibile ragazzo, sempre in preda alla velocità, investe il malcapitato 70enne Angelo Ceroni e l’incidente gli costa un processo che lo condanna a 250 lire di multa mentre l’anziano si prende 60 giorni di prognosi. Quel giorno, il padre Adolfo confisca la moto al figlio e questa Premier – non restaurata ma conservata – resta nascosta da amici di famiglia e così è arrivata ai giorni nostri.

IN SELLA COME CENT’ANNI FA
Ora guardate il video: cos’avevano queste moto da spartire con quelle di oggi? La stessa sensazione di libertà che si può vivere soltanto in sella ad una due ruote.

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