Seminario, Museimpresa, Torino

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Museo Nicolis Villafranca di Verona, Antonio Calabrò, seminario Museimpresa 2024, Torino

Seminario, Museimpresa, Torino

La Cultura d’Impresa è Pop: il Museo Nicolis a Torino al Seminario annuale di Museimpresa dal 9 all'11 ottobre


Silvia Nicolis, in qualità di vice presidente di Museimpresa ha preso parte a questo grande incontro nazionale con i 150 archivi e musei d'impresa associati.

Il tema di quest’anno è “La cultura d’impresa è pop”, ne hanno parlato relatori e ospiti come Christian  Greco (Direttore del Museo Egizio di Torino), Paolo Verri (Direttore Fondazione  Mondadori e consulente dossier candidatura Torino Capitale della Cultura  d’Impresa), Giovanni Pietro Vitali (Università di Versailles), Antonella Costantino  (Ospedale Maggiore Policlinico di Milano) e Lorena Tadorni (curatrice) si è parlato dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale e della data analisys per la digitalizzazione degli  archivi e di inclusione sociale e i principi ESG nei musei.

La cultura d’impresa, proprio come la cultura pop, ha il potere di influenzare  l’immaginario collettivo non solo di chi vi lavora, ma anche del territorio in cui essa opera,  di superare i confini nazionali per contribuire a plasmare l’identità culturale di un intero  Paese. La cultura pop attrae e ispira attraverso le icone della musica, del cinema o  della moda. La cultura d’impresa racconta, invece, storie  di innovazione, tradizione e creatività, radicate nel tessuto produttivo e nel progresso  tecnologico. Entrambe rappresentano fenomeni capaci di dialogare con le nuove  generazioni, creando connessioni tra passato, presente e futuro.

Di come la cultura d’impresa possa essere pop e di come i musei e gli archivi d’impresa  possano essere attori culturali per le nuove generazioni si è dibattuto durante il seminario  annuale di Museimpresa che, da mercoledì 9 a venerdì 11 ottobre, si è riunito a Torino 147 musei e archivi d’impresa da tutta Italia. Per la prima volta  l’appuntamento è stato diffuso, ospitato in diverse realtà torinesi: da Casa Martini,  al Museo Lavazza, a Heritage Lab Italgas, al Museo Archivio Reale Mutua,  al Centro Sperimentale di Cinematografia, all’Officina della Scrittura alle Gallerie  d’Italia.

Ecco come Antonio Calabrò, Presidente di Museimpresa e Direttore della Fondazione  Pirelli commenta la scelta del tema:

“La cultura d’impresa è Pop”, sostiene il titolo del Seminario annuale di Museimpresa, l’associazione,  fondata oltre vent’anni fa per iniziativa di Assolombarda e Confindustria e che oggi raduna quasi 150  tra soci e sostenitori istituzionali, tra grandi, medie e piccole imprese e prestigiose istituzioni culturali.  Perché un titolo così squillante e un po’ provocatorio? Per raccontare che la cultura d’impresa è popolare e  di qualità, destinata a un grande pubblico e contemporaneamente attenta alle innovazioni, ai cambiamenti.  Naturalmente aperta alle sperimentazioni di nuove forme e linguaggi, eppure quanto mai sensibile a una  comprensibilità la più ampia possibile, pensando soprattutto alle nuove generazioni. Resta, nella nostra  coscienza, la memoria della lezione di Italo Calvino: “Puntare solo sulle cose difficili, eseguite alla  perfezione, le cose che richiedono sforzo; diffidare della faciloneria, del fare tanto per fare. Puntare sulla  precisione, tanto nel linguaggio quanto nelle cose che si fanno”. La lezione di un grande maestro è ancora  quanto mai attuale. La nostra cultura d’impresa Pop, appunto, è proprio così.

L’evento ha messo al centro i musei e gli archivi d’impresa come luoghi capaci di rendere pop la  storia manifatturiera e industriale italiana, non più semplici custodi del passato, ma veri e  propri attori culturali in grado di dialogare con le nuove generazioni.

Un focus particolare è stato dedicato all’Osservatorio sul Turismo Industriale, realizzato da Museimpresa in collaborazione con Nomisma con l’obiettivo, oltre a delineare  l’identikit degli archivi e dei musei d’impresa, di fotografare le dimensioni e le potenzialità  del comparto del turismo industriale in Italia e misurarne l’impatto economico-sociale.