Calore Giuliano, biciclette da record
Le biciclette da record di Giuliano Calore
Il Museo Nicolis espone una collezione esclusiva dedicata al campione mondiale di ciclismo estremo Giuliano Calore. Ciclista ma anche scrittore e musicista, Calore ad oggi è vincitore di ben 98 medaglie e detentore di 13 record mondiali, stabiliti dal 1981 al 2011 e che gli hanno permesso di entrare ufficialmente nel libro dei Guinness dei Primati.
La sua specialità fu la corsa in bicicletta senza mani, così come senza uso di ruota fissa, freno a contropedale o altri accorgimenti. L'unico modo che utilizzò Calore per ridurre la velocità in corsa è quello dei movimenti del corpo e delle oscillazioni della bici. Per dimostrare ciò, tolse anche i manubri dalle sue biciclette.
La collezione presente al Museo è costituita da due biciclette da corsa donate da Giuliano Calore nel 2024 e utilizzate durante i suoi ultimi record e da molti altri oggetti che raccontano la sua storia, come la tuta da gara, i libri scritti da lui stesso e i poster che lo ritraggono durante le sue imprese.
Il recordman racconta: “molti anni fa, al mio secondo record, mi portarono a Verona ad una mostra di biciclette d'epoca, fu così che conobbi Luciano Nicolis uomo di grande spessore, decisi in quel momento che avrei donato un cimelio al Museo Nicolis” prosegue con enfasi ”oggi, grazie alla collaborazione con la figlia Silvia, lascio a Villafranca proprio le due biciclette dei miei ultimi record: l’esemplare della discesa di notte senza manubrio dallo Stelvio, definita dalla stampa tedesca un impresa mostruosa anche per l'età, avevo quasi 77 anni quando l'ho fatto e quella del record eseguito con una sola gamba dedicato a Fausto Coppi con la firma di tutti i componenti in vita della famiglia”.
BIOGRAFIA - Giuliano Calore nasce a Padova nel 1938, mostrando sin da giovane un grande talento sia per la musica che per lo sport. Cresciuto in una famiglia musicale, sviluppa abilità pianistiche eccezionali. Anche nel ciclismo, dove mostra agilità ed equilibrio, si ispira a leggende come Gino Bartali e Fausto Coppi. Tuttavia, una malattia e un lavoro fisso all'Enel lo allontanano dal ciclismo agonistico.
Nel 1975, spinto dall’amico musicista e dirigente dei Cicli Olimpia, Zeno Odorizzi, Calore partecipa a tre gare per amatori. Comincia così la storia del pioniere del “ciclismo estremo”: a 41 anni nel 1979, senza mettere mani al manubrio, scala i 48 mitici tornanti dello Stelvio e dieci giorni dopo li scende, ripreso dalla RAI e lasciando tutti senza parole. Nel 1981 entra per la prima volta nel Guinness dei Primati, salendo e scendendo lo Stelvio senza mani e suonando quattro strumenti musicali, oltre ad una batteria elettronica e un amplificatore, per un totale di 33 kg di peso. Decide, così, di togliere definitivamente il manubrio dalle sue biciclette, in modo da eliminare ogni dubbio sulla veridicità delle sue imprese. Calore continua a collezionare record: nel 1983 scala 14 Passi Dolomitici senza manubrio e senza freni, mentre nel 1985 scende lo Stelvio in 28’55’’8. Tra il 1991 e il 2007, stabilisce vari record nel superamento di porte su fondo sintetico e ghiacciato. A 73 anni, nel 2011, realizza la discesa notturna dello Stelvio, illuminato solo da un faretto. Nel 2015, un bellissimo docufilm ripercorre la sua vita a partire proprio da quest'ultima impresa che vuole ripetere e migliorare ("48 tornanti di notte", regia di Fabrizio Lussu, Produzioni FuoriFuoco). Socio storico degli Azzurri d’Italia nella sezione padovana, ne è un fiero rappresentante negli eventi e nelle manifestazioni cui è invitato. Fanno parte della sua storia anche le relazioni di stima e affetto con i grandi campioni del ciclismo, tra cui Fiorenzo Magni e Francesco Moser, ma anche i figli dei suoi miti, Bartali e Coppi. Le bici delle sue imprese si trovano ora nel Museo dei Campionissimi di Novi Ligure, nel Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo, nel Museo del Ciclismo Gino Bartali a Firenze e, da novembre 2023, nel Museo Nicolis di Villafranca di Verona.
NOTE TECNICHE - Le due biciclette esposte al Museo Nicolis, utilizzate da Giuliano Calore nelle sue imprese di ciclismo estremo, rappresentano una testimonianza unica di design tecnico ed essenzialità funzionale, pensate per sfide senza precedenti. Realizzate con telaio Alan Bikes, noto per la sua leggerezza e robustezza, entrambe le biciclette sono dotate di sella da corsa SMP, progettata per garantire comfort e prestazioni ottimali anche nelle condizioni più estreme. La caratteristica distintiva di queste biciclette è la totale assenza di manubrio e di impianto frenante: una scelta che riflette la natura delle sfide affrontate da Calore, dove l'equilibrio, la concentrazione e la precisione erano affidati esclusivamente al suo controllo fisico. Semplici ma rivoluzionarie, le biciclette esposte al Museo Nicolis sono una rappresentazione perfetta del concetto di ciclismo estremo, dove l'uomo e la macchina diventano un tutt'uno per realizzare imprese memorabili.
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