Questa è la Coppa vinta da Alberto Ascari a Nürburgring nel 1951 al volante di una Ferrari 375 F1.
Sulla coppa sono riportate le scritte "XIV Grosser Preis von Deutschland Internationaler Ausscheidungslauf" e "Der Ministerprasindent des Landes Rheinland Pfalz".
Alberto Ascari è ancora oggi ricordato come uno dei più grandi piloti della storia.
Fu pilota automobilistico e pilota motociclistico italiano, vincitore del titolo di campione del mondo di Formula 1 nel 1952 e nel 1953.
Al Museo Nicolis anche la prestigiosa Coppa Daily Express vinta nel 1949 a Silverstone.
Il Museo Nicolis ha realizzato una Mostra in onore di Alberto Ascari, numerosi sono i documentio storici conservati nel nostro Centro Documentazione.
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Il testo che segue è tratto da: GUERIN SPORTIVO
La prima vittoria Ferrari di Rudiger Herberhold
Un vero e proprio mito per tutti gli appassionati di Formula 1. Questo rappresenta per i tifosi di tutto il mondo la Ferrari. Un mito che vede tra le sue date fondamentali il 14 Luglio 1951, data della prima storica vittoria nella massima serie automobilistica, in un campionato finora caratterizzato dalla supremazia Alfa Romeo.
L’EVOLUZIONE DELLA FERRARI 375 F1.
Il 14 Luglio 1951 si disputa sul circuito di Silverstone il GP d’Inghilterra, quinta prova su otto valida per il campionato mondiale (allora esistevano anche delle gare non valide ai fini della classifica mondiale). Dopo la stagione 1950 (la prima del mondiale di Formula 1!) che aveva visto nelle gare ufficiali la completa supremazia dell’Alfa Romeo (eccetto le 500 miglia di Indianapolis, vinta dal britannico Johnie Parsons della scuderia inglese Kurtis Kraft Offenhauser) con motore compresso, la stagione 1951 si apre con una importante novità tecnica: consapevole che i motori compressi di cui era dotata l’Alfa Romeo avevano già dato il massimo del loro potenziale, Enzo Ferrari schiera al via del campionato la monoposto con cui aveva disputato l’ultima gara ufficiale del 1950, la Ferrari 375 F1 progettata da Aurelio Lampredi in versione ottimizzata con un motore aspirato da 4500 cm cubi ma sopratutto con 380 CV.
A beneficio degli appassionati di Formula 1, ricordiamo che nell’ultima gara della stagione 1950 a Monza la Ferrari 375 F1 in versione base con motore aspirato da 4500 cm cubi e con 330 CV, portata al debutto da Alberto Ascari e dall’ex campione di motociclismo Dorino Serafini, conquisterà il secondo posto dietro al vincitore Nino Farina su Alfa Romeo con una monoposto guidata da entrambi i piloti. Una cosa oggi impossibile in Formula 1, ma che merita di essere accennata.
Ascari con la sua Ferrari numero 16 si era ritirato al 15° giro causa rottura del cuscinetto del ponte,e in seguito a un cambio gomme alla Ferrari numero 48 di Serafini, sostituisce quest’ultimo tornando in pista conquistando dopo una durissima rimonta il secondo posto finale, attribuito ovviamente a entrambi i piloti.
La decisione della Ferrari di schierare la Ferrari 375 con motore evoluto a 380 CV rappresenterà la chiave di volta della stagione: non solamente la scuderia di Maranello vincerà ben tre gare durante la stagione, ma avrebbe potuto addirittura aggiudicarsi il titolo mondiale andando a vincere la quarta gara, il 28 Ottobre 1951, sul circuito di Pedralbes dove era in programma il GP di Spagna, se non ci fosse stato un errore purtroppo decisivo nella scelta delle gomme.
IL GRAN PREMIO DI GRAN BRETAGNA.
Torniamo però alla gara di Silverstone. Alla vigilia del GP d’Inghilterra,in classifica è sempre lotta aperta per il titolo tra Alfa Romeo e Ferrari, con Fangio (Alfa Romeo) in testa con 15 punti seguito da Farina (Alfa Romeo) a 14, e dal duo Wallard (Kurtis Kraft Offenhauser; vincitore delle 500 Miglia d’Indianapolis, unica gara a cui partecipò e Ascari (Ferrari) a 9 punti. Fino a questo momento la scuderia di Maranello non è ancora riuscita a vincere un Gp, sebbene la sensazione sia quella di un digiuno destinato a finire. A ulteriore conferma la pole position realizzata da Jose Froilan Gonzales, a bordo della monoposto con le insegne del Cavallino Rampante, nonostante disponga, rispetto ai suoi compagni di squadra (Alberto Ascari e Luigi Villoresi di una vettura e al contempo di un motore più vecchio.
Andando a riepilogare, quindi, la griglia di partenza almeno per le prime due file, Gonzales conquista la pole position a bordo della sua Ferrari 375 F1 con il tempo di 1’43”400, seguito dalle Alfa Romeo di Fangio (1’44”000) edi Farina (1’45”000). In seconda fila ben quattro monoposto: le Ferrari di Ascari (1’45”500) e Villoresi (1’45”800) e le Alfa Romeo di Sanesi (1’50”200) e Bonetto (1’52”000).
Sono previsti 90 giri, su una distanza di 4.649 km.
Al via parte molto bene Bonetto, con la sua Alfa Romeo, che dalla sua settima posizione riesce addirittura ad andare in testa alla gara, ma la sua fuga in testa dura un solo giro, al termine del quale deve lasciare spazio alla Ferrari di Gonzales e all’Alfa Romeo 159 B di Juan Manuel Fangio (al termine della stagione campione del mondo). Al 10° giro Fangio supera la Ferrari di Gonzales,che però rimane attaccato alla vettura del connazionale. Dopo una prima parte di gara di relativa quiete, al 39°giro assistiamo a un tentativo di controsorpasso da parte di Gonzales, ma Fangio non ci sta, e ritorna in testa attaccando Gonzales, il quale a sua volta risupera nuovamente Fangio ritornando nuovamente in testa alla gara. Nel frattempo in casa Ferrari al 56° giro si ritira Ascari per un problema al cambio. Il pilota milanese potrebbe tornare in gara utilizzando la monoposto numero 12 di Gonzales, ma, visto il pilota argentino in testa alla gara, decide di lasciarlo continuare. A questo punto, un po’ alla volta Gonzales comincia giro per giro ad accumulare un certo vantaggio su Fangio, andando poi a vincere la gara in 2h41’18”200 con 51 secondi sul connazionale argentino dell’Alfa. A completare la festa Ferrari il terzo posto di Luigi Villoresi, a due giri dal vincitore.
La vittoria di Silverstone, conquistata da Jose Froilan Gonzales, diede il via al mito Ferrari. Già due settimane dopo, il 29 Luglio, sul circuito del Nürburgring, la scuderia di Maranello otterrà questa volta con Ascari la sua seconda vittoria in Formula 1. Sempre Ascari firmerà poi il 16 Settembre dello stesso anno a bordo della sua Ferrari 375 F1 la prima storica vittoria della Rossa a Monza. Ma, come direbbe lo scrittore tedesco Michael Ende, questa è un’altra storia.
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Sulla coppa sono riportate le scritte "XIV Grosser Preis von Deutschland Internationaler Ausscheidungslauf" e "Der Ministerprasindent des Landes Rheinland Pfalz".
Alberto Ascari è ancora oggi ricordato come uno dei più grandi piloti della storia.
Fu pilota automobilistico e pilota motociclistico italiano, vincitore del titolo di campione del mondo di Formula 1 nel 1952 e nel 1953.
Al Museo Nicolis anche la prestigiosa Coppa Daily Express vinta nel 1949 a Silverstone.
Il Museo Nicolis ha realizzato una Mostra in onore di Alberto Ascari, numerosi sono i documentio storici conservati nel nostro Centro Documentazione.
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Il testo che segue è tratto da: GUERIN SPORTIVO
La prima vittoria Ferrari di Rudiger Herberhold
Un vero e proprio mito per tutti gli appassionati di Formula 1. Questo rappresenta per i tifosi di tutto il mondo la Ferrari. Un mito che vede tra le sue date fondamentali il 14 Luglio 1951, data della prima storica vittoria nella massima serie automobilistica, in un campionato finora caratterizzato dalla supremazia Alfa Romeo.
L’EVOLUZIONE DELLA FERRARI 375 F1.
Il 14 Luglio 1951 si disputa sul circuito di Silverstone il GP d’Inghilterra, quinta prova su otto valida per il campionato mondiale (allora esistevano anche delle gare non valide ai fini della classifica mondiale). Dopo la stagione 1950 (la prima del mondiale di Formula 1!) che aveva visto nelle gare ufficiali la completa supremazia dell’Alfa Romeo (eccetto le 500 miglia di Indianapolis, vinta dal britannico Johnie Parsons della scuderia inglese Kurtis Kraft Offenhauser) con motore compresso, la stagione 1951 si apre con una importante novità tecnica: consapevole che i motori compressi di cui era dotata l’Alfa Romeo avevano già dato il massimo del loro potenziale, Enzo Ferrari schiera al via del campionato la monoposto con cui aveva disputato l’ultima gara ufficiale del 1950, la Ferrari 375 F1 progettata da Aurelio Lampredi in versione ottimizzata con un motore aspirato da 4500 cm cubi ma sopratutto con 380 CV.
A beneficio degli appassionati di Formula 1, ricordiamo che nell’ultima gara della stagione 1950 a Monza la Ferrari 375 F1 in versione base con motore aspirato da 4500 cm cubi e con 330 CV, portata al debutto da Alberto Ascari e dall’ex campione di motociclismo Dorino Serafini, conquisterà il secondo posto dietro al vincitore Nino Farina su Alfa Romeo con una monoposto guidata da entrambi i piloti. Una cosa oggi impossibile in Formula 1, ma che merita di essere accennata.
Ascari con la sua Ferrari numero 16 si era ritirato al 15° giro causa rottura del cuscinetto del ponte,e in seguito a un cambio gomme alla Ferrari numero 48 di Serafini, sostituisce quest’ultimo tornando in pista conquistando dopo una durissima rimonta il secondo posto finale, attribuito ovviamente a entrambi i piloti.
La decisione della Ferrari di schierare la Ferrari 375 con motore evoluto a 380 CV rappresenterà la chiave di volta della stagione: non solamente la scuderia di Maranello vincerà ben tre gare durante la stagione, ma avrebbe potuto addirittura aggiudicarsi il titolo mondiale andando a vincere la quarta gara, il 28 Ottobre 1951, sul circuito di Pedralbes dove era in programma il GP di Spagna, se non ci fosse stato un errore purtroppo decisivo nella scelta delle gomme.
IL GRAN PREMIO DI GRAN BRETAGNA.
Torniamo però alla gara di Silverstone. Alla vigilia del GP d’Inghilterra,in classifica è sempre lotta aperta per il titolo tra Alfa Romeo e Ferrari, con Fangio (Alfa Romeo) in testa con 15 punti seguito da Farina (Alfa Romeo) a 14, e dal duo Wallard (Kurtis Kraft Offenhauser; vincitore delle 500 Miglia d’Indianapolis, unica gara a cui partecipò e Ascari (Ferrari) a 9 punti. Fino a questo momento la scuderia di Maranello non è ancora riuscita a vincere un Gp, sebbene la sensazione sia quella di un digiuno destinato a finire. A ulteriore conferma la pole position realizzata da Jose Froilan Gonzales, a bordo della monoposto con le insegne del Cavallino Rampante, nonostante disponga, rispetto ai suoi compagni di squadra (Alberto Ascari e Luigi Villoresi di una vettura e al contempo di un motore più vecchio.
Andando a riepilogare, quindi, la griglia di partenza almeno per le prime due file, Gonzales conquista la pole position a bordo della sua Ferrari 375 F1 con il tempo di 1’43”400, seguito dalle Alfa Romeo di Fangio (1’44”000) edi Farina (1’45”000). In seconda fila ben quattro monoposto: le Ferrari di Ascari (1’45”500) e Villoresi (1’45”800) e le Alfa Romeo di Sanesi (1’50”200) e Bonetto (1’52”000).
Sono previsti 90 giri, su una distanza di 4.649 km.
Al via parte molto bene Bonetto, con la sua Alfa Romeo, che dalla sua settima posizione riesce addirittura ad andare in testa alla gara, ma la sua fuga in testa dura un solo giro, al termine del quale deve lasciare spazio alla Ferrari di Gonzales e all’Alfa Romeo 159 B di Juan Manuel Fangio (al termine della stagione campione del mondo). Al 10° giro Fangio supera la Ferrari di Gonzales,che però rimane attaccato alla vettura del connazionale. Dopo una prima parte di gara di relativa quiete, al 39°giro assistiamo a un tentativo di controsorpasso da parte di Gonzales, ma Fangio non ci sta, e ritorna in testa attaccando Gonzales, il quale a sua volta risupera nuovamente Fangio ritornando nuovamente in testa alla gara. Nel frattempo in casa Ferrari al 56° giro si ritira Ascari per un problema al cambio. Il pilota milanese potrebbe tornare in gara utilizzando la monoposto numero 12 di Gonzales, ma, visto il pilota argentino in testa alla gara, decide di lasciarlo continuare. A questo punto, un po’ alla volta Gonzales comincia giro per giro ad accumulare un certo vantaggio su Fangio, andando poi a vincere la gara in 2h41’18”200 con 51 secondi sul connazionale argentino dell’Alfa. A completare la festa Ferrari il terzo posto di Luigi Villoresi, a due giri dal vincitore.
La vittoria di Silverstone, conquistata da Jose Froilan Gonzales, diede il via al mito Ferrari. Già due settimane dopo, il 29 Luglio, sul circuito del Nürburgring, la scuderia di Maranello otterrà questa volta con Ascari la sua seconda vittoria in Formula 1. Sempre Ascari firmerà poi il 16 Settembre dello stesso anno a bordo della sua Ferrari 375 F1 la prima storica vittoria della Rossa a Monza. Ma, come direbbe lo scrittore tedesco Michael Ende, questa è un’altra storia.
- Mostra Museo Nicolis, Alberto Ascari.
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