Diatto, 1924, tipo 20 A
Diatto “tipo 20 A", 1924
La "Società Automobili Diatto-A. Clément" fu costituita a Torino nel 1905 da Vittorio e Pietro Diatto, figli di Giovanni Battista che aveva creato una grande azienda per la produzione di materiale ferroviario, assorbita nel 1918 dalla Fiat. Il marchio ovale Diatto, scritta bianca su fondo rosso, apparve nel 1909, dopo che i fratelli Diatto avevano rilevato la partecipazione Clement nell'azienda. Da notare la similitudine del marchio Diatto con quello Bugatti. Durante la prima guerra mondiale la Diatto costruì motori per aerei su licenza Bugatti e nel 1919 presentò una nuova vettura, la Tipo 30, costruita ancora su licenza Bugatti. Un altro incontro prestigioso, nella storia Diatto, è quello con Alfieri Maserati, valente pilota e fondatore della casa omonima, che con il modello "20/S" si aggiudicò molte vittorie e che partecipò alla progettazione della Diatto 8 cilindri da Gran Premio. Nel 1927 la Diatto partecipò con una sua vettura alla prima Mille Miglia, e infine nel 1929 cessò la produzione di automobili. La vettura del Museo, una formale torpedo per la famiglia, è dotata dei freni sulle sole ruote posteriori, una caratteristica tipica del periodo ma destinata a scomparire da tutte le vetture dalla fine degli anni Venti. Auto molto rara, oggi nel mondo ne esistono pochissimi esemplari, si contano sulle dita di una mano.
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"Diatto vanta un prestigioso palmares di oltre 300 successi conseguiti nei più importanti rally e circuiti, conquistando e mantenendo per oltre vent’anni, dal 1906 al 1930, posizioni da primato, con le 4 DC, le 20S, le 26S, le 30S, le 35SS e le 8C compressore, Grand Prix 2 litri e 40 MM 4 litri. Con i più grandi piloti dell’epoca, Alfieri ed Ernesto Maserati, Tazio Nuvolari, il marchese Diego De Sterlich (ex-corridore Bugatti), il conte Gastone Brilli Peri, (campione Alfa Romeo), Cesare Schieppati, Emilio Materassi, Guido Meregalli, Giulio Aymini, la contessa Maria Antonietta Avanzo, Domenico Gamboni, i fratelli Franz e Carlo Alberto Conelli e molti altri, Diatto, spesso con vetture di serie, conquista il podio delle gare: ... "
1922: Diatto in pole position, alla Gara Inaugurale dell’Autodromo di Monza: "Nell’autunno 1922, alla presenza del Duce, si disputa il 1° Gran Premio d’Italia, “Gara Inaugurale” di festeggiamento del nuovissimo Autodromo di Monza, ultimato a tempo di record: in pole position sono schierate una Diatto, una Bugatti e una Fiat. Per festeggiare la ricorrenza degli ottant’anni della “Gara Inaugurale”, all’Autodromo di Monza, nel novembre 2002, si ricostituisce lo stesso schieramento di partenza del 1° Gran Premio d’Italia - Diatto, Bugatti, Fiat -, manifestazione alla quale, la stampa sportiva dà grande risalto".
Diatto e Maserati: "La Diatto e i Maserati. Con la presentazione al Salone di Milano del 1922 della Diatto Tipo 20, progettata dall’ingegner Coda, inizia la stretta collaborazione con i fratelli Maserati, piloti e collaudatori nella preparazione della leggendaria 20 S. Viste le importanti affermazioni ottenute nelle competizioni da Alfieri ed Ernesto, la Diatto, desiderosa di puntare ai Grand Prix internazionali per i quali vige la formula dei due litri sovralimentati, commissiona ai fratelli Maserati un progetto competitivo. Cuore della nuova vettura è un motore a 8 cilindri in lega leggera, con due assi a cammes in testa di 1.995 cc sovralimentato. La nuova vettura fa il suo debutto al Gran Premio d’Italia del 1925, alla guida Emilio Materassi. Riappare nel 1926, modificata nella cilindrata e con il marchio del tridente, confermando la sua sovrastante competitività con le oltre cento vittorie conseguite negli anni successivi. Nasce così la gloriosa casa automobilistica Maserati." Leggi l'articolo e la fonte
Vedi anche motore Diatto MCDF del 1920
2018, Test Drive Diatto, tipo 20 A
2018, Shooting per Gazoline.
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