Ford, 1923, T Snow Machine
Ford "T Snow Machine", 1923
La Model T, la “Automobile Universale” fortemente voluta da Henry Ford, fu annunciata in America nell’ottobre 1908. La vettura era l'incarnazione della filosofia Ford: carrozzerie intercambiabili, freno a pedale sulla trasmissione e a leva sulle sole ruote posteriori, cambio epiciclico a due velocità e retromarcia con comando a pedale. I pedali a terra erano tre: uno per la retromarcia, uno per la “frizione” e uno per il freno. La Tin Lizzie venne sempre costruita all'insegna della frase: “...quello che non c'è non si rompe”. Assente anche la pompa della benzina, inutile perché il serbatoio collocato in alto rispetto al carburatore lo alimentava per semplice caduta. Il telaio era costruito con acciaio al vanadio, un accorgimento che garantiva particolari prerogative di resistenza, durezza ed elasticità. In linea con quanto avrebbe previsto il nuovo codice stradale americano, il volante fu posto a sinistra: permetteva al guidatore di scendere sul lato pulito della strada, ma soprattutto gli dava una visione più chiara della strada in fase di sorpasso. Fu presentata al pubblico e proposta al prezzo di 825 dollari (all’epoca pari a uno stipendio di due mesi e mezzo di un impiegato americano medio). A quel prezzo ci si garantiva l’accesso a un’auto robusta e versatile, con un piccolo motore 4 cilindri da 20 Cv e che garantiva una velocità massima di 72 km/h. Con la Model T, Ford introdusse anche il sistema di produzione che avrebbe rivoluzionato l’industria dell’automobile: nel 1913 divenne operativa la prima catena di montaggio. Fu in questa fase della vita della vettura che era possibile ordinarla “di qualsiasi colore purché nera”. Ford e i suoi collaboratori sperimentarono senza sosta ogni possibile metodo per l’aumento della produttività. L’idea, in particolare, venne a Ford durante un viaggio a Chicago e fu ispirata dai processi di lavorazione della carne che avvenivano nei grandi macelli cittadini. Il 15 maggio del 1927 la produzione della Model T raggiunse lo sbalorditivo traguardo di 15 milioni di esemplari. Quindici giorni dopo, il 31 maggio l’ultimo esemplare uscì dalla catena di montaggio, il numero 15.007.003. Il tempo necessario per l’assemblaggio di una macchina era sceso da dodici ore degli inizi del business a quaranta secondi.
La vettura esposta è forse la migliore dimostrazione della “universalità” della Ford T: la si poteva realmente ordinare con gli accessori e le caratteristiche che più servivano all’acquirente.
Questo del Museo è sicuramente uno dei primi esemplari di autovettura in grado di procedere con sicurezza anche sulla neve sostituendo, in pochi minuti e con l’aiuto di pochi attrezzi, le ruote anteriori con due sci. Durante i 19 anni di produzione della “T” furono messi in catalogo non meno di 5.000 tipi diversi di accessori: da quelli per il motore (differenti sistemi di accensione, diversi tipi di carburatore) a quelli per gli altri organi meccanici (sospensioni più o meno confortevoli, coperture in pelle o tela per il radiatore) a quelli per il comfort dei passeggeri (differenti materiali per gli interni, diversi tipi di riscaldamento). Al Museo Nicolis è presente anche una Ford “Model T runabout” del 1917.
Luciano Nicolis raccontava: "Al Museo Nicolis ci sono due Ford T il tipo del 1917 e l'altro è del 1924. La Ford del 1917 è ancora senza dinamo e motorino di avviamento di conseguenza ha le lanterne ad olio supplementari perché la corrente non era garantita. Le Ford furono in prevalenza nere anche se qualcuna si dice che fosse stata fatta più tardi di qualche altro colore. Il segreto fu proprio l'applicazione della catena di montaggio per la produzione di questa macchina, affinchè fosse economica e più accessibile al pubblico. Ne vennero costruite 15 milioni solo in America e 20 milioni includento la produzione mondiale, fu una grande impresa. Si dice che Hitler si ispirò alla Ford nel suo progetto Volkswagen, all'epoca però Henry Ford retribuiva gli operai il doppio e la competizione fu molto dura. Per realizzare una Ford T nel 1908 servivano 12 ore di lavoro, nel 1913 con la catena di montaggio si completava in 1 ora e mezza. Chi poteva fare concorrenza a una fabbrica così evoluta? Al Museo è esposta anche una Fort T con gli sci per marciare sulla neve, si mettevano al posto delle ruote anteriori e per questo utilizzo le ruote posteriori montavano i chiodi di cuoio".
Curiosità: la Ford T fu una vettura iconica nel mondo del cinema. Stanlio&Ollio la utilizzarono per le loro scene comiche, mentre nel film Tempi Moderni, Charlie Chaplin rappresentò l'uomo schiavo della macchina riferendosi alla catena di montaggio. Guarda il VIDEO
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