a 05 min – I DINTORNI

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a 05 min – I DINTORNI

a 05 min – I DINTORNI

VILLAFRANCA DI VERONA – a 2 min
Il Castello e la “Pace”
E’ il principale centro della provincia dopo il capoluogo. Ricca di vitalità imprenditoriale, la città è a sette chilometri dall’Aeroporto Valerio Catullo e a poca distanza dai caselli delle autostrade Milano-Venezia e del Brennero. Abitata fin dall’età del bronzo, la città attuale ha una precisa data di nascita: 1185. Fu allora che i rettori del Comune di Verona decisero di fondare un Borgo Libero (poi Villa Franca) a difesa dei confini occidentali. In breve gli Scaligeri costruirono il Castello, dove William Shakespeare ambientò alcune scene della tragedia Romeo e Giulietta, e il Serraglio, una muraglia che andava da Valeggio alle paludi a sud di Villafranca. Villafranca è ricca di memorie risorgimentali: nel 1866 qui si svolge l’episodio della “carica di cavalleria del Quadrato”.

Celebre il Caffè Fantoni:  storico Caffè di Villafranca fondato nel 1842 da Giovanni Fantoni, che fu anche il creatore della ricetta e della forma delle famose Sfogliatine di Villafranca. A Giovanni succedette il nipote, il cavalier Marcello Fantoni, che aveva ereditato dal nonno l’arte pasticciera quando ancora la città del Quadrato era austriaca. Marcello, con la sua grande fantasia, era riuscito in quegli anni a far filtrare la storia attraverso i dolci peccati di gola. Infatti, mentre attorno a Villafranca ruotava il Risorgimento, Fantoni sfornava la ” Torta della pace” ed i ” Biscotti Umberto“, in onore del principe che si batté sul Quadrato. Per Gabriele D’Annunzio e i suoi legionari, distillò ” l’Acqua di Fiume“, ” limpida e leggera come quella che dal Carso scende ad alleviare l’ardore della città Olocausta”, come scrisse lo stesso poeta al cavalier Marcello nel 1921.
Sulla facciata del Caffè Fantoni sono raffigurate le immagini di personaggi che hanno fatto la storia del territorio veronese tra cui il fondatore del Museo Nicolis, Luciano Nicolis al quale è stata intitolata anche Via Luciano Nicolis un collegamento strategico della zona industriale in prossimità del Museo Nicolis e di Lamacart.

Da vedere: Palazzo Bottagisio, la Casa del Trattato di Pace, luogo in cui fu stipulato l’armistizio del 1859 da Francesco Giuseppe Imperatore d’Austria e Napoleone III Imperatore di Francia, risale all’epoca austriaca,  il Museo del Risorgimento, il Castello Scaligero, il Duomo, l’Oratorio di San Rocco (sec.XX) e la Chiesa della Disciplina.

In questo video Silvia Nicolis a bordo della Fiat 1200 Trasformabile ci porta alla scoperta di Villafranca, Custoza, Valeggio sul Mincio e Parco Giardino Sigurtà.

TERRE DEL CUSTOZA – a 5 min
L’Ossario di Custoza
Per immergersi nella storia risorgimentale indispensabile è la visita all’Ossario di Custoza e al museo del Risorgimento di Villafranca, senza dimenticare architetture civili, militari e i numerosi monumenti storici presenti sul territorio, che si fondono e sono coinvolti nel diffondere storia, arte e cultura. L’Ossario di Custoza sorge sulla collina del Belvedere. Inaugurato nel 1879, raccoglie le spoglie dei caduti della prima e della terza guerra di indipendenza Italiana (rispettivamente 1848 e 1866).
Le Terre del Custoza per la loro posizione geografica sono state per secoli crocevia di popoli e di culture, oltre che teatro di scontri sanguinosi. Queste caratteristiche hanno fatto sì che tante siano le testimonianze storiche e artistiche presenti sul territorio: reperti preistorici al museo Paleontologico di Sona, tracce di insediamenti Etruschi e Romani riconoscibili già dai nomi originari dei paesi, come “Custodia”, “Summa Campanea” e “Asiona”, e dalla disposizione urbanistica di Villafranca, nata come un accampamento militare sulla via Postumia. Le antiche pievi come Sant’Andrea a Sommacampagna o Santa Giustina a Palazzolo di Sona, sono destinazioni dove protagonisti sono il silenzio, il raccoglimento religioso e la meditazione. Santuari, chiese, eremi, conventi, monasteri, nel territorio e nei dintorni, luoghi della fede dislocati su tutto il territorio, molto spesso solitari, pregni di grande significato per la tradizione cristiana. Luoghi di preghiera che vengono apprezzati anche per le loro bellezze artistiche e culturali
Le ville venete perfettamente conservate e suggestive ci portano nel passato come Borghetto sul Mincio, il Ponte Visconteo e i castelli scaligeri di Villafranca e Valeggio.


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VALEGGIO & BORGHETTO SUL MINCIO – 10 min
Censito tra i Borghi più belli d’Italia
Borghetto è una frazione del Comune di Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona. Situato nel punto in cui fin dall’antichità (e poi in epoca longobarda) si trovava un guado sul Mincio nell’alto Medio Evo si configurava come un apprestamento minimale, feudo dell’abbazia di San Zeno, con funzione di esazione del pedaggio sul ponte ligneo.
Da vedere: Castello Scaligero, Ponte Visconteo, i mulini di Borghetto, Parco Giardino Sigurtà, Villa Meriggio.
Cosa mangiare: il celebre Tortellino di Valeggio noto anche per la leggenda del Nodo d’Amore. Guarda il VIDEO


CASTELLARO LAGUSELLO – 15 min
Piccolo borgo medievale affaciato su un lago a forma di cuore
Il borgo sorge su un’altura, prospiciente un piccolo lago a forma di cuore. Tutto intorno si elevano le colline dell’anfiteatro morenico del Garda, a pochi chilometri dalle sponde del lago. L’attuale castello di Castellaro risale al 1100-1200 e deve la sua origine agli Scaligeri, anche se poi, a motivo della sua posizione strategica, di confine fu coinvolto presto nelle controversie tra Verona e Mantova, finendo in possesso, di volta in volta, dei Visconti, dei Gonzaga e della Serenissima Repubblica di Venezia. Dall’antico castello rimangono, ancora pressoché intatte, la cinta muraria, quattro torri, alcuni tratti del camminamento di ronda e due case rustiche medievali. Nel 1600 il castello perse le sue caratteristiche di costruzione di difesa e venne ceduto dalla Serenissima Repubblica di Venezia ai Conti Arrighi che, senza modificarne troppo l’aspetto esteriore, ne trasformarono una parte in comoda e signorile residenza.