Motom, 1951, 12/D
Motom "12/D", 1951, Italia
La Motòm o il Mòtom, a seconda delle scuole di pensiero, rappresenta un pezzo di storia del motociclismo italiano e anche del nostro costume. Troppo spesso oscurato dalla fama degli scooter a lui contemporanei, è il padre di tutti i ciclomotori: grazie a lui intere generazioni si scoprono centauri e si avvicinano per la prima volta al motociclismo. E' anche uno dei più longevi di sempre: apparso nel 1947 resta in vendita fino al 1970, anno di fallimento della ditta, dopo essersi evoluto in trentun versioni differenti e aver raggiunto le 600.000 unità prodotte.
Il modello 12/A del 1948, il primo a chiamarsi Motom, viene proposto inizialmente al prezzo di 152.000 lire. Una cifra notevole per il periodo, addirittura superiore a quella richiesta per la Lambretta 125. I prezzi scendono poi progressivamente per arrivare addirittura alle 95.000 lire dell’ultimo modello Codice, sicuramente uno dei più diffusi. Gli aggiornamenti invece non seguono l’andamento dei listini, e benché la natura del Motom rimanga inalterata, ogni anno si aggiungono migliorie. In particolare dal modello 12/D del 1951 il telaio è composto da due metà tagliate verticalmente anziché orizzontalmente, mentre il modello Sport del 1955 introduce un serbatoio a sella in sostituzione di quello a saponetta, il cui buco nel telaio viene chiuso con vantaggi per la rigidezza del telaio.