Biciclette, che passione! a Superquark Piero Angela racconta l’evoluzione delle due ruote. Dalle collezioni del Museo Nicolis, il rarissimo Celerifero senza pedali e il biciclo Michaux con le ruote di legno.
Giovedì 1 luglio ore 21.00 Rai Uno
Chi ama la bicicletta non dovrà perdersi la puntata del 1 luglio ore 21:00 su Rai uno che “Superquark” dedica alle due ruote. Ancora una volta, Piero Angela coadiuvato da Paco Lanciano accompagna i telespettatori in un viaggio sorprendente che ripercorre l’evoluzione di questo popolare e amatissimo mezzo di trasporto.
Lo affianca in questo racconto il Museo Nicolis di Villafranca che ha messo a disposizione alcuni pezzi straordinari e rarissimi delle sue collezioni. Come il Celerifero, una sorta di “cavallo a due ruote” chiamato anche “scuoti ossa”, attribuito a un certo Monsieur De Sivrac negli anni della Rivoluzione Francese. Interamente in legno, era costituito da un asse posto a cavallo di due ruote e veniva spinto puntando i piedi sul terreno!
Questo antesignano della moderna bicicletta, all’inizio, non consentiva alcuna mobilità alle ruote che erano rigide e impedivano al conduttore di svoltare a destra e a sinistra, di evitare gli ostacoli, di seguire la direzione della strada.
Non è difficile immaginare con quali disastrose conseguenze. Ma la storia, come si sa, è costellata di pionieri dalle intuizioni folgoranti che vengono successivamente perfezionate da altri. Così, alla invenzione del Celerifero nel 1796 fece seguito, nel 1816, la Draisina, veicolo a due ruote ma con lo sterzo; appositamente costruito per il trasporto personale dall’aristocratico tedesco Karl Christian Ludwig Drais von Sauerbrohn.
Drais sosteneva che sostituendo al cavallo la sua “macchina da corsa” si sarebbero risparmiati i costi della biada, spesso molto elevati. La bizzarria di questa invenzione non impedì alla Draisina di diventare una specie di giocattolo alla moda per i giovani aristocratici del tempo che, non a caso, la ribattezzarono “hobby horse”, cavallo da divertimento. Il vero salto di qualità, che consacra definitivamente le due ruote come “mezzo di trasporto”, è firmato però da due artigiani francesi, i Michaux, padre e figlio che sono passati alla storia per avere, per primi, applicato i pedali al biciclo.
L’innovazione imprime una formidabile accelerazione al processo tecnologico e consente di realizzare le prime “Michaudine”, originariamente in legno e, successivamente, sostituite da mezzi realizzati in ferro forgiato. Tutto è iniziato da lì e gli appassionati del pedale potranno scoprirlo anche attraverso il racconto di Superquark.
Gli esemplari che sono arrivati fino ai giorni nostri, come quelli presentati in trasmissione dal Museo Nicolis di Villafranca, mettono in luce anche la straordinaria creatività degli inventori, mostrando oggetti dalle forme stravaganti che avevano scolpito nel legno figure di cavalli, serpenti ed elefanti, tutti rigorosamente su due ruote. Paco Lanciano, Silvia Nicolis, Piero Angela.