La Presidente del Museo Nicolis di Villafranca testimonia il legame con il territorio e l’impegno a valorizzarne storia, cultura e bellezze naturali
Più di 3.500 ospiti sul Ponte Visconteo per celebrare lo storico “tortellino” che riproduce il nodo d’amore.
Il “Nodo d’amore” è il nome di una eccellenza gastronomica del nostro Paese, il famoso “tortellino” di Valeggio sul Mincio che ogni anno porta nello splendido borgo medioevale migliaia di turisti da tutto il mondo. Ma Nodo d’amore stigmatizza anche il legame con il territorio, un legame che ogni anno viene riconfermato da istituzioni, imprenditori, operatori del turismo e del commercio, associazioni e, ovviamente, semplici cittadini che orgogliosamente rivendicano le loro radici e la loro appartenenza a questa terra bellissima e generosa.
Lo sa bene Alberto Zucchetta, il maestro orafo veneziano, cittadino onorario di Valeggio, che ogni anno realizza lo splendido gioiello simbolo della manifestazione, ispirato alla storia dell’amore contrastato tra la ninfa Silvia e il valoroso capitano Malco.
Il loro legame indissolubile è simboleggiato da un fazzoletto di seta annodato ed è a questa immagine che si riconducono non solo l’opera dell’artista, ma anche i 16 ristoratori di Valeggio che per la grande festa sul ponte, realizzano e cucinano ogni anno ben 13 quintali di tortellini “annodati”!
Silvia Nicolis, Presidente del Museo Nicolis di Verona, premiata nel 2013 come imprenditrice che ha fatto della promozione culturale e turistica il cuore della sua attività, commenta con orgoglio il ruolo di Madrina dell’edizione 2014: “Sono felice di questo ruolo e di ricevere il magnifico anello che unisce le due anime della manifestazione, la realtà e la fantasia. Ho sempre partecipato a questa iniziativa e sono stata molto onorata del riconoscimento ricevuto lo scorso anno. Sono convinta che la valorizzazione del proprio territorio sia una responsabilità non solo delle istituzioni che a questo sono preposte, ma anche di tutti coloro che ci vivono e ci lavorano. E’ un compito che cerco di assolvere sia nell’ambito degli incarichi che ricopro in Confindustria, CCIAA e Federturismo ma, soprattutto, come Presidente del Museo Nicolis che oggi rappresenta uno dei poli culturali e di intrattenimento più conosciuti del territorio”.
“Dirigo il Museo sin dalla sua apertura nel 2000” – prosegue Silvia Nicolis – “e da subito ho deciso che dovesse diventare non solo un riferimento culturale per studiosi e appassionati, ma un polo di attrazione aperto a tutti e un “veicolo” per avvicinare tante persone, italiane e straniere, al nostro territorio. Così è stato; oggi il Museo Nicolis e le sue 7 collezioni accolgono decine di migliaia di turisti ogni anno e rappresentano una “tappa” per chi voglia andare alla scoperta di tutto quello che c’è attorno. Le conferme sono innumerevoli, basti citare – a titolo di esempio – la crescente attenzione che giornali e Televisioni ci hanno dedicato, con servizi a contenuto turistico e che pongono il Museo Nicolis al centro. Questo è il contributo concreto che il Nicolis ha dato e vuole continuare a dare e che i ristoratori di Valeggio interpretano in modo straordinario con questa manifestazione. Per questo, mi sento anche di rivolgere un appello a tutti coloro che operano in queste zone ricordando che il “nodo d’amore”, che a Valeggio viene celebrato attraverso una eccellenza gastronomica e con uno splendido gioiello, frutto del talento di un artista veneto, non perda il suo significato più vero che è quello del legame e della appartenenza. Se ci crediamo e se tutti assieme ci impegniamo, ognuno nel proprio ruolo, saremo “imbattibili”.