La testimonianza appassionata e coraggiosa della moglie Federica Lisi
sugli anni con il grande campione di pallavolo
Il libro redatto con Anna Cherubini e presentato su iniziativa
della Polisportiva San Giorgio e della Libreria Terza Pagina
E’ stata la presentazione di un libro, ma è stata, soprattutto, una serata di forti emozioni al Museo Nicolis di Villafranca. Per ricordare Vigor “Bovo” Bovolenta, uno dei campioni di pallavolo più amati dal pubblico, scomparso due anni fa nel corso di una partita e ricordato dalla moglie Federica Lisi, pallavolista anche lei, in un bel libro scritto “a quattro mani “ con Anna Cherubini e presentato per iniziativa della Polisportiva San Giorgio e della Libreria Terza Pagina.
A condividere le emozioni , nella affollatissima sala del Museo, personaggi del mondo dello sport come Cristian Savani capitano uscente della nazionale italiana di pallavolo, esponenti delle istituzioni, giornalisti, ma anche tanti amici che lo hanno ricordato, come uomo, come grande campione e come padre che ha lasciato 5 bambini. “E’ per loro che devo andare avanti e trovare, anche nel ricordo degli anni splendidi che abbiamo passato assieme, il coraggio, l’energia e il sorriso” ha detto Federica – dedicando il lavoro fatto in collaborazione con Anna Cherubini a Bovo e ai loro figli, l’ultimo dei quali nato dopo la sua scomparsa.
Sulla morte improvvisa del grande campione, crollato nel corso di una partita, ci sono state feroci polemiche che la moglie non ha voluto “rivangare” in questa occasione ma che certamente hanno lasciato aperte molte ferite e riproposto tanti interrogativi. La domanda “come è potuto succedere ? ”era nell’aria e ne erano consapevoli i responsabili delle istituzioni, gli esponenti del modo medico e sportivo, i colleghi, gli appassionati.
L’impegno di tutti – è stato detto e scritto una infinità di volte – è di fare in modo che tragedie del genere non succedano più, attuando una intensa e sistematica politica di prevenzione, mettendo in atto le procedure mediche e sportive più adeguate, dotando le strutture delle strumentazioni più efficaci e innovative. Ognuno, a seconda delle proprie funzioni e delle proprie responsabilità, è chiamato a “fare la propria parte”.
Ricordando con amicizia, stima e commozione un grande campione dello sport e raccogliendo la testimonianza appassionata di una giovane donna, anche lei pallavolista, che ha trovato anche nella realizzazione di questo libro il coraggio che serve per andare avanti. Per il suo indimenticabile campione che non c’è più, per i suoi 5 piccoli che devono crescere orgogliosi nel suo ricordo.
E’ un libro da leggere, ricco di testimonianze importanti e di ricordi entusiasmanti ma, soprattutto, pieno di regole di vita e di cose “da imparare”
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