Michaux, biciclo, 1869/70
Biciclo Michaux, 1869/70, Francia
Alcune fonti adombrano il fatto che l'applicazione dei pedali alla sino allora conosciuta Draisina e la sua metamorfosi in quella che poi si chiamerà "Michaudine", sia stata opera di un tecnico, collaboratore di Michaux, certo Lallement, verso il quale, pare i Michaux, che brevettarono l'idea, non abbiano dimostrato una riconoscenza proporzionata ai successi economici. Non si dimentichi che i Michaux già disponevano di un'azienda organizzata con una rete consolidata di clienti potenziali acquirenti del nuovo veicolo. Lallement era un tecnico, sicuramente privo dei necessari mezzi economici da investire, per far fruttare l'idea. D'altro canto, i tedeschi rivendicano al connazionale Fischer (abile riparatore di strumenti musicali) la paternità (morale) dell'invenzione con tredici anni di anticipo sul brevetto Michaux.
Note tecniche:
Esemplare su modello Michaux
Freno sulla ruota posteriore azionato da un cordino collegato al manubrio, funziona facendo ruotare il manubrio su se stesso
Telaio e forcelle in ferro forgiato
Sella montata su balestra
Ruote in legno cerchiate in ferro
I due piccoli decori anteriori al manubrio, foggiati a "baffi" servivano per sostenere le gambe in discesa per non dover seguire la vorticosa rotazione dei pedali.
Successivamente le ruote in legno verranno cerchiate in ferro e profilate ad “U” per accogliere un anello di gomma.
2015, Mostra, EXPO: Arts & Foods. Rituali dal 1851, Triennale, Milano