Fiat, 1941, 1500 C, Bertone
Fiat “1500 C", Bertone, 1941
La 1500 fu presentata al Salone dell’Auto di Milano del 1935, il motore era concettualmente quello della “Balilla”, al quale erano stati aggiunti due cilindri per una cilindrata totale di quasi 1500cc: fu quasi un record, una cilindrata così esigua con un frazionamento del motore a 6 cilindri. La Carrozzeria Bertone fu la prima ad interpretare il nuovo modello Fiat in modo personale e già nel 1936 presentò alcune berline che esaltavano ancora di più le linee aerodinamiche della vettura di serie. L'auto del Museo è stata disegnata da Mario Revelli di Beaumont verso la fine della seconda guerra mondiale e costruita dalla Bertone nel 1945 su un telaio del 1941. E’ evidente nel disegno della carrozzeria la ricerca dei nuovi stili e lo studio aerodinamico: l’inclinazione più accentuata del parabrezza, i parafanghi anteriori collegati con quelli posteriori quasi ad anticipare le future carrozzerie “ponton” cioè senza soluzione di continuità dal frontale alle code, l’assenza della pedana, la linea sfuggente della coda. Caratteristica l’interpretazione della calandra, con lo scudo centrale e i due baffi laterali che richiamano il frontale tipico delle Alfa Romeo.
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La Manovella Aprile 2008 - LA “CLANDESTINA” (vedi foto in galleria) - È firmata da Bertone male linee originali di questa Fiat 1500 Coupé risalgono al “Designer segreto”. Lo stile è molto avanzato, netto il distacco con le vetture sue contemporane. di Luca Gastaldi - foto Maggi&Maggi
Si compie un primo giro intorno alla vettura. Se ne completa un secondo, con sguardo più attento. Ma anche dopo il terzo, seguito da un principio di giramento di testa, in questa Fiat 1500 Coupé Bertone non si trova una linea diritta. AI di fuori delle bacchette laterali degli indicatori di direzione, quest'opera di Mario Revelli di Beaumont è tutta una linea curva, tutto un insieme di morbide e sensuali linee curve. A partire dal frontale, dove non passa inosservata la cromata calandra a “tre petali”: sua forma risulta bombata sia nella vista anteriore, sia in quella laterale. Dalle estremità della calandra si generano due “onde” lunghe e affusolate, che formano i parafanghi anteriori e posteriori, uniti in un'unica linea che si abbassa e si restringe in prossimità delle portiere. Superate le ruote posteriori, le onde scemano morbide e si chiudono in due pinne appena accennate e prive di fanaleria. La parte posteriore non si distacca molto dai prominenti laterali: dalla linea di base raggiunge il padiglione con una lieve curvatura. Il lunotto è di dimensioni ridotte, quasi a non voler disturbare la vista non di chi conduce l'auto ma piuttosto di chi la osserva da dietro.
Nella pagina a sinistra, la Fiat 1500 Coupé Bertone davanti al Musto Nicolis di Villafranca (VR) dov’è custodita. In questa pagina, in alto, non è solo effetto dell'obiettivo fotografico a rendere prominente il cofano della 1500 perché la parte della vettura è realmente molto lunga; in basso, il piccolo lunotto posteriore.
Questa 1500 Bertone si distingue nettamente dalle altre vetture fuoriserie prodotte sia prima sia dopo la seconda guerra mondiale. È difficile stabilire con esattezza la data della sua nascita. Di certo il telaio è datato 1941. Ma in questo periodo la produzione di automobili di lusso è praticamente paralizzata. Le fabbriche e i carrozzieri come Bertone sono impegnati nella costruzione di veicoli bellici, i materiali pregiati sono difficili da reperire e da utilizzare. Pare comunque che questa 1500 coupé risalga proprio agli anni della guerra, ordinata allo stesso Bertone da un ufficiale dell'esercito. Costruita quindi in gran segreto. L'esemplare è rimasto unico, disegnato da Revelli di Beaumont, che di Fiat 1500 se ne intende parecchio, considerato che fece parte dell'équipe di progettazione della vettura di serie presentata nel 1935 al Salone di Milano. Nata nel 41 o nel '45 poco importa: la 1500 Bertone rimane un pezzo significativo nel panorama generale della produzione automobilistica. Sfogliando libri, manuali ed enciclopedie si può notare il netto distacco tra questa coupé e le vetture sue contemporanee o precedenti, soprattutto nella parte frontale.
In alto, sulle fiancate è evidente la lunga "onda" che dal parafango anteriore arriva fino all'estremità della coda; al centro, molto pulita e quasi piatta la linea della parte posteriore; in bassa, nonostante misure del pusso siano invariate rispetto alla 1500 di serie, si sono allungati gli sbalzi anteriore e posteriore. In alto, la calandra cromata si sviluppa nelle tre dimensioni: in altezza, larghezza e anche in profondità con una artistica bombatura nella parte inferiore. In basso, i parafanghi posteriori si raccordano con la carrozzeria, formando delle pinne appena accennate.
Non esistono spigoli, non presenta il classico "musone" tanto in voga all'epoca e negli anni seguenti sotto l'influsso delle americane. Da segnalare che, dopo la 1500 Victoria realizzata da Pininfarina nel 1936, quella di Bertone è la seconda variante coupé costruita su telaio 1500. Una volta aperta la portiera dell'abitacolo ci si affaccia in un ambiente molto raffinato ed elegante. La scelta cromatica del marrone in due tonalità (chiara per i rivestimenti in panno e scura per cruscotto e cornici dei vetri) si rivela adeguata al tipo di automobile, trasmette calore e concretezza. La strumentazione è "mista", con due grandi elementi rotondi alle estremità (contachilometri a sinistra e orologio a destra) e tre manometri rettangolari al centro della plancia uniti in un sol blocco. Il primo a sinistra è un curioso inclinometro (come quelli uti lizzati sulle moderne fuoristrada, ma francamente ci sfugge la sua utilità a bordo della 1500 Coupé Bertone datata 1941...), seguito dal segnalatore del livello carburante e dal manometro dell'olio. Di fronte al passeggero, nascosto dall'effigie di San Cristoforo, c'è il posacenere estraibile. Degna di nota anche la lunga leva del cambio: dal pavimento "punta" dritta sotto la plancia fino ad effettuare una doppia curvatura che le permette di spuntare al di sotto della stessa. Molto d'effetto ma non altrettanto comoda da manovrare. La meccanica non si discosta dalla 1500 di serie, della quale mantiene il telaio (con le stesse misure di passo e carreggiate) ed il motore 6 cilindri in linea da 1.493 cm (letteralmente "annegato" nell'immenso vano motore della Bertone).
In alto, l’elegante abitacolo in due tonalità di marrone.A destra, la plancia con strumentazione "mista": elementi circolari per contachilometri e orologio (a destra e sinistra) e rettangolari per inclinmetro, livello carburante e pressione olio (al centro); l'elaborata leva del cambio; San Cristofore "nasconde" il posacenere estraibile (in basso). In alto, l'indicatore di direzione a banchetta. In basso, il motore 6 cilindri in linea della 1500 occupa la metà dello spazio nel grande sono motore.
2004 Mostra "Triologia dell'Automobile", Torino
2016 Verona Legend Cars, Verona
2008 Mostra Mario Revelli di Beaumont, Torino
2008 La Manovella, articolo monografico, aprile
2018 Mostra Passione Volante
2018 Poste Italiane sceglie la Lancia Astura “Berlina Gran Sport” del Museo Nicolis per la stampa di una cartolina filatelica
2022, Shooting, Piotr Degler, "Made in Italy"
2022, Shooting Carrozzieri Italiani